C’è un CONFLITTO di INTERESSI tra LEONARDO SPA e il POLITECNICO di MILANO per FERRUCCIO RESTA?….
Con il presente articolo, da stakeholder, qui a segnalare un potenziale conflitto di Interessi tra il Politecnico di Milano, Università Pubblica-Statale, e Leonardo S.p.a, azienda controllata dallo Stato.
Qui di seguito il punto della questione:
Ferruccio Resta ricopre la carica pubblica di attuale Rettore del Politecnico di Milano, Università pubblica che, oltre alla predisposizione di Corsi di Laurea Triennale e Magistrale, attraverso tutte le varie entità / società (istituti, fondazioni, spinoff (srl), società consortili, partecipazioni, centri) ad esso connesse, opera a livello commerciale vendendo servizi di visibilità e pubblicità all’interno del politecnico e sui suoi siti istituzionali, servizi di formazione, servizi di ricerca, servizi professionali (data base degli studenti per il reclutamento, partnership, sponsorship, donazioni, etc.).

Quindi, ha la responsabilità di portare avanti gli interessi del Politecnico di Milano e di tutti gli enti ad esso connessi / società partecipate.
Nel Maggio del 2020, Ferruccio Resta viene nominato Consigliere di Amministrazione di Leonardo S.p.A. ex Finmeccanica, azienda/impresa controllata dallo Stato.

Oltre ad essere, come da lui dichiarato, Consigliere di Amministrazione di ALLIANZ S.p.a. Italia e nel Comitato Scientifico della Fondazione Enel (https://www.enelfoundation.org/about-us/governance) il cui Chairman è Francesco Starace (CEO di ENEL e membro dell’advisory board del Politecnico di Milano https://www.polimi.it/il-politecnico/organi/advisory-board/), nel 2020, viene anche nominato (in sostituzione di Gaetano Manfredi divenuto Ministro dell’Università e della Ricerca) Presidente del CRUI, la Conferenza dei Rettori delle Università Italiane, associazione che riunisce gli atenei statali e non statali riconosciuti. Qui il sito: https://www.fondazionecrui.it/.


A prescindere da tutto e al netto del fatto che tutto ciò possa essere possibile o meno, sulla base di queste informazioni, (poi non so magari mi sbaglio) sembra che se il Politecnico di Milano con i suoi enti e società connesse / partecipate e quindi con gli uffici e le persone addette allo sviluppo degli affari del Politecnico e di questi enti o società contatta Leonardo S.p.a. per vendere ad essa la partecipazione ad un Career Day, una Partnership Annuale col Career Service, l’acquisto del Data Base degli Studenti, una presentazione aziendale on Campus, servizi di visibilità, ricerca, formazione e consulenza presso il Polihub, il MIP, CEFRIEL, Fondazione Polimi, POLI DESIGN, Competence Center Industria 4.0, Spinoff etc.., nonché sponsorship per eventi e donazioni, si paleserebbe un conflitto di interessi.
LEONARDO S.p.a. con nel Consiglio di Amministrazione, il Consigliere di Amministrazione Attuale Rettore del Politecnico, compra i Servizi offerti dal Politecnico di Milano (da tutti gli enti ad esso connessi / società partecipate)..il cui Rettore è lo stesso Ferruccio Resta?…
Mi chiedo, dunque: è tutto ciò possibile dal punto di vista della Corporate Governance?

Chi compra e decide di comprare quindi da Leonardo..i servizi del Politecnico di Milano e degli Enti ad esso connessi / partecipate / spinoff / Società Consertili?
Quindi da:
Ufficio Career Service Polimi
Ufficio Alumni
Ufficio Trasferimento Tecnologico
Polihub e Startup incubate
Cefriel
MIP
Polidesign
Spinoff (Miraitek Srl, etc.)
Competence Center Made Industria 4.0
….etcetera, etcetera, etcetera!
Magari mi sbaglio ma sembra esserci un conflitto di interessi anche nel qual caso Leonardo S.p.a. e tutte le società ad essa connesse comprasse servizi di tipo professionale da società private aventi come Soci o dirigenti..i Professori Ordinari del Politecnico di Milano.
Detto questo…quali le implicazioni — le esternalità di tutto ciò?..
In caso, quali sono le implicazioni di tutto ciò per la società e l’economia?
Sicuramente nel momento in cui il Politecnico di Milano opera con queste dinamiche volontariamente o involontariamente si sta avvantaggiando a danno del sistema Universitario e quindi delle altre Università che possono essere tagliate fuori e quindi penalizzate.
E come?
- Ricevendo più facilmente risorse il Politecnico di Milano può portare avanti le attività che le caratterizzano meglio di altre Università.
- Può fare più attività delle altre Università. E quindi spendersi meglio, apparire più connessa e più vicina al mondo del lavoro.
- Può assumere più personale. Può permettersi di pagare di più i dipendenti.
- Può piazzare — collocare a livello di placement più Studenti all’interno dell’Azienda Leonardo S.p.a e di tutte le società / aziende ad essa connesse facendoli preferire a studenti di altre Università, a parità di titolo.
- Può favorire lo sviluppo imprenditoriale di Spinoff e di Enti del Politecnico a danno di quelli di altre Università.
- Può favorire lo sviluppo del business degli enti e delle società connesse al Politecnico di Milano.
- Può favorire lo sviluppo del territorio di Milano e della Lombardia a danno di altri.
- Etcetera, etcetera..
Insomma, si tratterebbe di una concorrenza un filo sleale.
Tutto questo creerebbe delle disuguaglianze a livello di sistema sociale ed economico sia a livello locale che nazionale.
Non solo, nel momento in cui il Politecnico di Milano opera con queste dinamiche volontariamente o involontariamente si sta avvantaggiando a danno del sistema Imprenditoriale e dei mercati e quindi delle aziende che facendo e proponendo gli stessi servizi professionali che offre il Politecnico di Milano quali ricerca, formazione, consulenza, visibilità, etc possono essere tagliate fuori e quindi penalizzate. E anche di fondazioni e altre istituzioni.
In altre parole, questo ci sembra un caso di Stato imprenditore (quello del Politecnico) che però danneggia il sistema economico e sociale e quindi i mercati delle imprese e del lavoro.
Danneggiati, quindi, nell’ordine sarebbero:
- Sistema Universitario a favore del Politecnico di Milano e degli enti ad esso connessi. Danneggiate tutte le Università e le Istituzioni Pubbliche Statali Formative e non-statali.
- Sistema imprenditoriale per tutti gli ambiti in cui opera commercialmente il Politecnico di Milano e quindi ambito servizi di ricerca, formazione professionale, donazioni, servizi di visibilità, consulenza professionale, donazioni, etc. E quindi i mercati di riferimento a riguardo.
- Mercati del lavoro e dell’occupazione dando maggiore occupazione e placement agli Studenti dei corsi del Politecnico di Milano e degli enti ad esso connesso.
- E altri stakeholder, etc.
Si fa presente e si ritiene, inoltre, che questa cosa sarebbe potuta accadere con qualsiasi altro Rettore di qualsiasi altra Università Statale o Non-Statale che, attenzione, VENDE servizi di natura commerciale alle Imprese nel campo della ricerca, formazione, consulenza professionale e visibilità nonché accetta DONAZIONI da individui (ex studenti, consumatori, etc.) e imprese.
Quindi, non ce ne voglia Ferruccio Resta. Noi crediamo nella sua buona fede e che quindi agisca a favore di tutto il sistema essendo anche Presidente della CRUI.
La pratica, però, e quindi la burocrazia ci dice nei fatti, anche qualora tutto ciò fosse possibile, che la sua posizione in Leonardo S.p.a. risulterebbe, in ogni caso, una posizione di conflitto di interessi rispetto al suo ruolo e operato di Rettore nel Politecnico di Milano.
A prescindere che questo possa essere possibile e fattibile perché Non-Executive Member of the Board, il conflitto di interessi sembra esserci comunque.
Vi faccio un potenziale esempio, INVENTO: facciamo che l’Ufficio Trasferimento Tecnologico del Politecnico di Milano contatta la Leonardo proponendo i suoi servizi. “Volete comprare i nostri servizi di trasferimento tecnologico?…Sono 100.000 euro?”. Risposta: dobbiamo chiedere al CDA.
Capite bene che qui il CDA dovrà riunirsi?.. e nel CDA c’è Ferruccio Resta, Rettore del Politecnico di Milano.
Ferruccio Resta si troverà a decidere o no.?..sui servizi del Politecnico e a dare orientamento a riguardo, anche.
Vi faccio un altro esempio, INVENTO: facciamo che l’Ufficio Career Service contatta la Leonardo proponendo i suoi servizi. “Volete comprare i nostri servizi?…sono 30 mila euro. Vi diamo la Partnership, 3 presentazioni on campus, e la visibilità con il logo sul sito, vi interessa?…”.
Risposta: dobbiamo chiedere al CDA.
Ferruccio Resta si troverà a decidere su servizi del Politecnico e a dare orientamento a riguardo, anche.
Vi faccio ancora un altro esempio, INVENTO: facciamo che il DEAN del MIP contatta la Leonardo proponendo i suoi servizi. “Volete comprare i nostri servizi?…Vi offriamo corsi per i vostri manager?…”.
Risposta: dobbiamo chiedere al CDA.
Ferruccio Resta si troverà a decidere su servizi del Politecnico e a dare orientamento a riguardo, anche.
Ve ne faccio ancora un altro di esempio, INVENTO: facciamo che qualcuno dal POLIHUB contatta la Leonardo proponendo i suoi servizi. “Volete comprare i nostri servizi?…Vi offriamo visibilità per gli eventi sulle STARTUP?…”.
Risposta: dobbiamo chiedere al CDA.
Ferruccio Resta si troverà a decidere su servizi del Politecnico e a dare orientamento a riguardo, anche.
Etcetera, etcetera, etcetera….
Funziona come descritto?.. Non lo so. Magari mi sbaglio. Ma di certo serve chiarezza.
Intanto, qui c’è giusto un evidenza per gradire…LEONARDO paga per essere presente sul sito del Politecnico Career Service Polimi…i servizi di Partnership di 15000 euro. E chiaramente questo è un CONFLITTO DI INTERESSI, palese.

Cosa si ritiene?
Si ritiene che, se confermata, essendovi una posizione di conflitto di interessi tra Leonardo s.p.a e il Politecnico di Milano questa debba essere risolta il prima possibile..
Si ritiene che, se confermato il conflitto di interessi, il CRUI non possa ricevere donazioni da Leonardo S.p.a. e da Allianz S.p.a. o farvi business e viceversa.
Si ritiene che, se confermato il conflitto di interessi, LEONARDO non possa ottenere donazioni da o fare business con Allianz S.p.a. e viceversa.
Si ritiene che, se confermato il conflitto di interessi, il Politecnico di Milano non dovrebbe comprare i servizi di Allianz Spa Italia e viceversa vista la posizione di responsabilità in entrambe da parte.
Dall’esterno, ci risulterebbe questo. Poi, sul contratto con Leonardo S.p.a. Lui ci può spiegare meglio.
Noi siamo pronti ad ascoltare la versione di Leonardo a riguardo così come quella del Politecnico e quindi di Ferruccio Resta su come vengono gestite queste cosiddette sliding doors.
Voi che ne pensate?